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Nel capoluogo lombardo la discussione in merito alla qualità dell’aria e all’attenzione verso l’ambiente è iniziata a diventare una vera priorità. Ecco il perché del via libera al Piano Aria e Clima, anche se nella maggioranza comunale si continua a litigare in seno alle deroghe future per gli ingressi all’interno dell’Area B.
L’ amministrazione comunale ha stilato un corposo documento di quasi 1.000 pagine che ha come obiettivo principale quello di stabilire alcuni elementi portanti dell’attenzione all’ambiente della città di Milano, con progetti da mettere in atto entro il 2050.
Da molti viene considerato come una sorta di “libro dei sogni”, che racchiude tutta una serie di aspetti in salsa green. Ma non solo, anche perché il documento prevede una serie di indicazioni operative per dare una netta svolta verde alla città e al modo di viverla da parte di tutti. D’altronde, proprio il sindaco Giuseppe Sala, dopo la sua rielezione, ha tenuto a precisare come sia doveroso pensare alla città meneghina come una grande isola ciclopedonale, in cui la presenza di veicoli a motore e di tutto ciò che possa causare inquinamento, venga ridotta al minimo.
Un piano importante per il futuro di Milano
“Occorre ricordare che il Piano che è stato messo a punto ha un’ambizione molto alta – ha dichiarato Elena Grandi, attuale assessore all’Ambiente del Comune di Milano – e che sta vedendo la realizzazione di tutta una serie di idee e progetti”. Parole importanti che lasciano intendere come ci sia una notevole proiezione verso un futuro sostenibile, così da contribuire a rendere Milano una città sempre più green. “C’è ancora tanto da lavorare – continua la Grandi – anche perché non influisce solo la nostra volontà e la nostra azione, ma molto è legato alla crisi climatica che sta diventando qualcosa di sempre più grave negli ultimi tempi”.
Soddisfazione anche nel PD con il capogruppo Filippo Barberis, che ha sottolineato come si tratti di un provvedimento che andava necessariamente pensato. D’altronde, questo permette di pensare a quello che è il futuro imminente, e non solo, della città di Milano. Un’autentica sfida ambientale che metterà alla prova la comunità milanese stessa, chiamata ad essere parte attiva e coinvolta direttamente in tutto questo discorso sull’ambiente. Il tutto, senza perdere di vista l’organizzazione delle Olimpiadi Invernali 2026 tra Milano e Cortina d’Ampezzo, che saranno all’insegna della tematica green.
I provvedimenti nella zona B per le auto Euro 5
A partire dal mese di ottobre 2022, anche i veicoli con motore diesel Euro 5 dovranno rimanere all’esterno dell’Area B, ossia una zona molto ampia in cui sarà attivo il traffico limitato dal lunedì al venerdì fino alle 19:30 di sera, per evitare una multa area B Milano. Si tratta, in sostanza, di quasi l’intero territorio della città di Milano che già vede l’estromissione di tutti i motori benzina Euro 0 e Euro 1, oltre che di diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Un provvedimento che mira perciò ad avere dei risultati tangibili, in termini di qualità dell’aria, fin dall’immediato.
Anche gli Euro 5 dal 1° ottobre dovranno rimanere fuori dalla zona B, così come è stato stabilito dal Piano Aria Clima approvato dal Comune di Milano. Ci saranno, però, delle eccezioni: è stato previsto che i veicoli con il sistema Move-in, ossia una scatola nera che ha la funzione di conteggiare i chilometri che vengono percorsi, potranno avere delle deroghe.
Per potersi iscrivere a Move-in è necessario collegarsi direttamente sulla piattaforma del Comune di Milano. Successivamente, verrà installato a bordo del proprio veicolo un dispositivo che analizzerà i chilometri che vengono percorsi con delle soglie precise e stabilite entro la zona B. Per chiarire con un esempio, basti pensare che un Euro 3 diesel potrà effettuare un massimo di quasi 1.500 chilometri nell’arco dell’anno.
Nel corso delle prossime settimane, la giunta comunale di Milano, in accordo con le forze politiche coinvolte nella discussione sull’argomento, si occuperà di stabilire quelle che sono le regole per il Move-in dei diesel Euro 5, ovvero quelli che subiranno delle restrizioni a partire da ottobre.