Notizie Milano – Il mattone riparte, con i prezzi delle case che riprendono a salire dopo l’anno della pandemia. A trainare la corsa è, come spesso accade, Milano. In particolare quattro quartieri che sono nella classifica dei top 10 nazionali che si sono rivalutati di più secondo la periodica analisi di Scenari Immobiliari. Si tratta di Porta Ticinese (con il valore degli immobili cresciuto del 6%), Guastalla (+4,9%), zona Sempione con piazza Firenze (+4,8%) e la rinomata zona tra Buenos Aires e la stazione Centrale, dentro cui brilla particolarmente via Settembrini (in cui gli immobili costano il 4,3% in più). Quartieri di pregio che si scontrano, spesso superandoli, con veri mostri sacri del mercato immobiliare, come Piazza Navona a Roma, piazza De Gasperi a Torino o piazza Amedeo a Napoli.
Milano: la ripresa a macchia di leopardo
Una ripresa robusta, ma ancora a macchia di leopardo. Con Milano che comunque sconta ancora il calo dei cosiddetti city user, che ancora non hanno ripreso a pieno a ripopolare gli uffici e potrebbero tornare in massa in smart working se l’epidemia riprendesse a correre, e degli studenti, anche loro per la gran parte in remoto. Due categorie che affossano completamente il mercato della locazione e inchiodano anche il termometro medio dei prezzi di vendita a un semi glaciale +0,6%, che però poco influiscono sul mercato d’oro meneghino, dove ad andare a caccia è un tipo di clientela con una elevata disponibilità di spesa, che poco ha patito la crisi pandemica, in zone dove c’è sempre maggiore domanda che offerta.
Il momento di investire a Milano
Il barometro dei prezzi però, anche se con molte incognite, sembra avere virato al bello. Anche perché le compravendite, dopo il crollo del 2020 (-16,5%, con un -8% anche nell’ultimo trimestre) hanno ripreso a correre, e si annuncia un vigoroso rimbalzo che andrà avanti per tutto il 2022. Certo, il mercato è cambiato, ma i residenti non sono fuggiti da Milano, anzi. Hanno scoperto i servizi di vicinato e la vita di quartiere, rendendo appetibili, nel medio periodo, anche le abitazioni di prima periferia. Da considerare poi l’importante ruolo che la metropoli lombarda sta giocando nel filone della transizione verde, che sta attirando start up innovative e giovani rampanti.
Il boom di domande residenziali
Gli esperti stimato una robusta domanda per il mercato residenziale in tutta l’area metropolitana (città inclusa) che potrebbe sfondare le 46.000 nuove abitazioni. Certo, cambiano i parametri, e per andare incontro alle nuove esigenze della clientela dovranno essere più luminose e soprattutto avere spazi esterni, tornati protagonisti dopo i mesi da incubo del lockdown, e dovranno avere anche servizi vicini. Non più quartieri dormitorio insomma, ma luoghi vivibili, con l’onda lunga che prevede anche il decentramento di alcuni uffici, con una nuova domanda di spazi che è attesa per oltre 650.000 metri quadrati.
Fuori dalla cerchia del centro di Milano
A Milano è il momento di investire. Nei quartieri extralusso, per chi se lo può permettere, visto che si sono rivelati un bene rifugio anche durante la pandemia, e i loro prezzi hanno già ripreso a correre. Ma soprattutto in zone come l’area Nord della città, tra viale Certosa e Bovisa, viale Mac Mahon e Largo Prealpi, Viale Monza-Bicocca. O nelle aree di Sempione e di via Ripamonti. Ma soprattutto nelle aree a ridosso del centro come Viale Piave, Via Morgagni, Corso San Gottardo, nelle quali i prezzi hanno accusato una certa flessione e in cui si attende il più poderoso rimbalzo. Stare dentro la Cerchia, il Quadrilatero, non sembra una priorità così assoluta, e anzi la decentralizzazione dei servizi e il progetto smart e green che sta interessando interi comparti dell’area vasta meneghina, potrebbe riservare grandi sorprese su cui vale la pena scommettere. Con il mattone meneghino che si conferma comunque un ottimo investimento, destinato a non deludere mai.