La zona rossa costa a Milano 290 milioni a settimana

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Tornare in fascia rossa rappresenta per la città di Milano un vero e proprio disastro in termini economici e produttivi, con importanti ripercussioni in tutta l’area della città metropolitana e della zona Brianzola.

In particolar modo, le perdite si concentrano soprattutto nel settore delle vendite al dettaglio e nella ristorazione, categorie colpite in maniera devastante dalle pesantissime restrizioni della zona rossa, con ripercussioni gravi e pesanti anche durante tutto il periodo del fine settimana pasquale.

Le perdite per Milano

Si stima che le perdite a livello settimanale possano essere di circa 290 milioni di euro, un crollo in verticale, considerato il fatto che, in condizioni di normalità, senza restrizioni Covid, il fatturato dei ricavi sarebbe del 75% più alto.

La stima delle perdite è stata pubblicata dalla Confcommercio di Milano e i dati mostrano chiaramente una vera situazione di estremo disagio economico.

Soltanto nel settore della ristorazione è previsto un calo settimanale di circa l’80% dei ricavi; per i commercianti al dettaglio non va affatto meglio, in quanto si prevede un calo di circa il 70% dei ricavi a settimana.

Nel complesso, le persone colpite dalle pesanti restrizioni dovute alla zona rossa a Milano e dintorni sono circa 38 mila, tra lavoratori e imprenditori.

Inoltre, si prevede che il fine settimana di Pasqua comporti una perdita al netto dei ricavi di circa 120 milioni di euro, una sciagura in termini economici, specialmente se si confronta a una normale condizione economica senza emergenza Covid, con una perdita complessiva di circa il 75% dei ricavi.

In particolare, si stima che per il commercio al dettaglio la perdita sarà del 70%, mentre per la ristorazione si arriverà a circa l’80% delle perdite. Numeri impietosi che mettono in risalto la problematica delle chiusure forzate dovute alle restrizioni per la zona rossa.

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Appello per i sostegni alle fasce più colpite a Milano

Le autorità fanno tristemente notare che la situazione inerente alle restrizioni e all’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 non è purtroppo cambiata da oramai un anno, con picchi di peggioramento a periodi altalenanti.

La Confcommercio sottolinea che la situazione economica a Milano e dintorni è in declino costante, peggiorando sempre più e colpendo un territorio e un tessuto imprenditoriale già pesantemente affondato dalle precedenti restrizioni dovute al Covid-19, con una situazione in costante mutamento. Per fronteggiare a tutto questo, servono incentivi mirati e specifici per le categorie più colpite.

In particolare, si fa notare l’estrema necessità di nuovi incentivi equiparati alle perdite subite durante le chiusure forzate, e non solo per piccoli e medi imprenditori e per i lavoratori, ma anche per le imprese con fatturati superiori a 5 milioni di euro, con distribuzione delle risorse mirate per contenere le perdite subite.

Insostenibilità delle chiusure milanesi

La Confcommercio dichiara che le misure volte al contrasto della pandemia causata dal Covid-19, in seguito a un’attenta analisi della situazione sanitaria attuale, sono necessarie e ben volute, ma bisogna necessariamente porre un freno alle chiusure forzate dei negozi, sancite da quasi tutti i decreti emanati; le ripercussioni sono enormi per le imprese e per il commercio in generale, con il settore dei pubblici esercizi, del sistema dei trasporti e del turismo messi praticamente in ginocchio.

Se si prosegue verso questa strada – specifica Confcommercio – nel corso del tempo si assisterà alla problematica di chiusure totali di attività, con conseguenze drammatiche a livello lavorativo per centinaia e migliaia di lavoratori, con ripercussioni evidenti in tutto il tessuto socio-economico della Regione.

Ecco perché urgono misure di contenimento che permettano di contenere le chiusure forzate, tentando in ogni maniera di scongiurare quella che potrebbe essere un’ecatombe economica per la città di Milano.