Cambia il verde di Piazza Duomo: addio alle palme?

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Milano Notizie – Ci si avvicina alla scadenza del bando indetto nel 2017 per la progettazione e gestione del verde pubblico in Piazza Duomo di Milano. Dopo 5 anni, a breve il Comune di Milano pubblicherà un nuovo bando che potrebbe far cambiare nuovamente la vista e il paesaggio della famosissima Piazza così tanto cara ai milanesi e ai milioni di turisti di tutto il mondo che ogni anno l’affollano affascinati.

Le dichiarazioni ufficiali dal Palazzo Marino

Durante la celebrazione della Festa della Repubblica lo scorso 2 giugno, il primo cittadino di Milano, il sindaco Giuseppe Sala, ha dichiarato: “Penso che siamo aperti anche a nuove soluzioni. Milano non disdegna mai le novità e potrebbe anche essere il momento di cambiare. Ora faremo un nuovo bando“.

Il progetto che fece tanto discutere

Nel febbraio 2017 ha avuto inizio una questione cittadina che ha creato grande eco nell’intera nazione. Il bando indetto inerente la progettazione e gestione del verde ed aiuole di Piazza Duomo, è stato vinto da uno dei più noti marchi di caffetterie del mondo, la Starbucks, poco prima dell’apertura del suo primo locale a Milano in Piazza Cordusio.

Il progetto dell’architetto milanese Marco Bay ha spaccato letteralmente l’opinione pubblica cittadina: l’installazione di palme esotiche, banani ed ibiscus ai piedi del Duomo. Non proprio arbusti autoctoni distintivi della macchia Mediterranea e della nostra “cultura” italiana. Le polemiche hanno riguardato pensieri di genere politico e naturalistico.

L’Assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha definito quell’opera una delle ultime tappe di “Africanizzazione di Milano”. Il leader della Lega Matteo Salvini, in quel periodo in cui tanto è stato dibattuto il tema dell’immigrazione, ha espresso sarcasticamente: “Mancano solo le scimmie e i cammelli. I clandestini ci sono”. Anche docenti di arboricoltura e architetti paesaggisti hanno sollevato dubbi e perplessità da un punto di vista ecologico ed ambientale, non ritenendole piante ed alberi adatti al nostro clima, specie invernale. Tra essi, Francesca Neonato ha definito “una scelta azzardata voler dare un tocco esotico a Piazza Duomo”.

I favorevoli a quel progetto hanno fatto invece notare che in realtà quelle palme scelte sono di una specie originaria della Cina particolarmente resistente a temperature molto fredde. Inoltre, i cittadini di Milano più nostalgici e romantici hanno ricordato che ad inizio ‘900 in quella Piazza erano collocate proprio delle palme, seppur in una disposizione differente, testimoniate da fotografie storiche dell’epoca.

Certo è che l’atmosfera intorno quell’aiuola è stata particolarmente incandescente: un principio di incendio proprio tra quelle palme ha fatto subito pensare ad una manifestazione sconsiderata di un certo disprezzo, ad un atto di vandalismo. Si è poi appurato, invece, che è stata solo la conseguenza di una sigaretta lasciata incautamente accesa per “leggerezza”, fortunatamente senza procurare particolari conseguenze alle innocenti piante.

Nel 2020 il bando è stato nuovamente aggiudicato dalla Starbucks che ha mantenuto le aiuole con la stessa disposizione. L’Assessore al verde pubblico, Pierfrancesco Maran, ha constatato che le piante sono “cresciute e in buona salute” ringraziando per le cure garantite che hanno dimostrato “continuità ad un intervento di qualità”. Infatti, dopo un iniziale periodo turbolento, nel corso del tempo sia i milanesi sia i turisti hanno accettato e si sono adeguati a questa sistemazione dell’area che sicuramente farà storia.

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Gli alberi della discordia

Sembrerà surreale, ma nel corso della storia dell’uomo, tra i tanti motivi di discordia tra popoli o comunità, ci sono stati perfino degli alberi. Certamente viene ricordato quello più famoso, l’albero della conoscenza del bene e del male nel giardino paradisiaco dell’Eden che fu motivo della cacciata da esso della prima coppia Adamo ed Eva da parte di Dio. Senza evocare precedenti così tanto storici, avvicinandoci ai nostri giorni, si ricorda bene l’abete che è stato utilizzato come albero di Natale nel dicembre 2017 in Piazza Venezia nella capitale, a Roma, tristemente famoso per il suo aspetto spoglio tanto che da essere soprannominato umoristicamente “Spelacchio” dagli stessi abitanti romani. Non è sfuggito neanche alle testate giornalistiche mondiali che lo hanno definito l’albero di Natale “più brutto del mondo” nell’imbarazzante confronto con altri stupendi alberi addobbati in altre capitali mondiali.

Addio ai banani e alle palme?

Il sindaco Giuseppe Sala ha detto: “In questi anni però la presenza delle palme ha caratterizzato un po’ questa piazza. Vedremo che proposte verranno presentate non essendo la presenza delle palme un vincolo“. E ha concluso: “Magari un vincolo sarà che dovranno essere ripiantate da un’altra parte“. All’approssimarsi del termine del bando, l’epoca delle piante esotiche in Piazza Duomo è veramente giunta al termine? Non manca ormai molto affinché la città di Milano lo scopra.