La proroga dell’annullamento della tassa di occupazione del suolo pubblico
Bar e ristoranti milanesi potranno continuare a sistemare sedie e tavolini gratuitamente al di fuori dei locali. Si tratta di una proroga all’iniziativa istituita dal comune di Milano lo scorso anno, iniziativa che, di fatto, ha avuto un notevole impatto dal punto di vista del distanziamento.
Poter disporre di tavoli all’esterno, e poterlo fare in modo del tutto gratuito, significa evitare di affollare gli spazi interni dei locali citati, allontanando l’eventualità di creare assembramenti pericolosi.
La conferma della proroga dell’iniziativa è arrivata direttamente dal governo Draghi, al quale spetteranno anche le prassi del caso relative all’elargizione dei ristori appositi.
Fino ai primi mesi del 2020, infatti, ossia prima della diffusione del Covid a livello nazionale, gli esercenti erano tenuti a pagare la tassa relativa all’occupazione del suolo pubblico.
È altrettanto vero che, al momento, poiché la Lombardia si trova in zona rossa, i locali non essenziali come bar e ristoranti sono chiusi per ridurre la circolazione del virus, ma gli effetti dell’iniziativa non tarderanno a manifestarsi con un eventuale ritorno in zona gialla.
Le parole dell’assessore Maran
L’annuncio della proroga è avvenuto ad opera di Pierfrancesco Maran, assessore all’urbanistica e al verde del comune di Milano. Maran ha annunciato che la proroga sarà valida sino al mese di giugno 2021, sottolineando al contempo che l’iniziativa non potrà essere sfruttata per via della suddetta zona rossa.
L’assessore ha ugualmente evidenziato la necessità di guardare al futuro con ottimismo. “Il governo ha dato un segnale importante – ha affermato Maran – e all’interno del decreto sostegni è stato scelto di inserire la proroga, con conseguenti ristori ai comuni per la mancanza degli introiti”.
L’assessore ha anche posto l’accento sull’importanza di prolungare ulteriormente l’iniziativa descritta, auspicando, tra le altre cose, un ritorno alla normalità per l’utilizzo completo degli spazi esterni dei locali.
Maran ha approfittato dell’annuncio per fare un saluto ai commercianti milanesi. Questi ultimi, ha fatto sapere l’assessore, negli ultimi giorni si sono rivolti al comune per ottenere delucidazioni sulla questione tavolini, con i dubbi che sono stati fugati dalla decisione del governo Draghi.
“Sappiamo quanto sia difficile il periodo che i commercianti stanno vivendo – ha proseguito Maran – ma spero che vedano la proroga come un segnale verso la ripartenza”.
Ripartenza che viene richiesta a gran voce dai commercianti stessi, messi in ginocchio dalle difficoltà della pandemia, ma che finora, a causa della forte circolazione del virus in tutta Italia – specialmente in Lombardia – è stata rimandata a data da destinarsi.
L’impossibilità (temporanea) di godere della proroga
Nelle parole di Maran si è fatto riferimento all’impossibilità, da parte degli esercenti, di utilizzare tavoli e sedie per permettere un maggiore afflusso di clienti, pur senza provocare assembramenti. Le regole parlano chiaro: sia in zona rossa che in zona arancione, infatti, i locali appartenenti al settore della ristorazione sono tenuti ad effettuare esclusivamente asporto e delivery.
Oggetto delle restrizioni sono locali come i pub e le pasticcerie, i ristoranti e i bar. Oltre a quanto riportato, va evidenziata l’impossibilità, per i clienti, di sostare negli spazi interni dei locali, in modo tale da evitare di trascorrere troppo tempo in luoghi al chiuso.
Alla luce di quanto descritto, dunque, l’eventuale utilizzo dei tavolini esterni potrà avvenire solamente con un passaggio in zona gialla, benché una simile prospettiva appaia quanto mai impraticabile (perlomeno, da qui a maggio).
Le ultime voci riguardanti le scelte del governo, alle prese con la delineazione di un nuovo DPCM, prevedono un’Italia in rosso e in arancione fino alla fine di aprile, mese in cui il generale Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza da Covid-19, auspica un’inversione della tendenza dal punto di vista della velocità di somministrazione dei vaccini.
L’importanza delle chiusure calcolate a Milano
La scelta di tener chiusa l’Italia, stando alle fonti governative, si rende necessaria per accelerare in maniera netta la vaccinazione di massa, in modo tale da assestare un duro colpo alla circolazione del virus.
Ciò comporta dei sacrifici, e i commercianti della penisola sono i primi a patire le conseguenze delle chiusure, ma con una riduzione del numero dei contagi, dovuta alle restrizioni e alle continue inoculazioni dei vaccini, si potrà pensare di arrivare all’estate fronteggiando una minore incidenza del Covid-19.
Tuttavia, la situazione attuale non richiede altro che le restrizioni già poste in essere. La circolazione pandemica è ancora elevata, e la Lombardia, in particolare, non fa che registrare i numeri peggiori a livello nazionale: ogni giorno si individuano tra i 4.000 e i 5.000 casi, segno della forte incidenza del virus coincidente con la cosiddetta terza ondata.
In base al piano del governo, relativo alle restrizioni da adottare in Italia, la proroga dell’annullamento della tassa di occupazione del suolo pubblico potrebbe essere sfruttata solamente nei mesi di maggio e giugno, con il mese di aprile che verrà sacrificato a causa delle norme e degli impedimenti vari.
Tuttavia, non si esclude che la proroga possa essere allungata nel corso dell’estate, in modo tale da permettere ai ristoratori di godere appieno dell’annullamento della tassa. Ciò avrebbe conseguenze anche dal punto di vista economico, favorendo una lenta ma costante ripresa dell’economia e delle attività sparse in tutta Italia.