A Milano torna il turismo, ma lo smart working frena i consumi

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News Milano – Nella capitale economica d’Italia si sta assistendo a un fenomeno molto strano e, a tratti, anche contrastante: se da un lato (finalmente) il turismo sembra essersi ripreso – certo, non ai ritmi del 2019, ma la luce in fondo al tunnel sembra vedersi – dall’altro l’economia milanese l’economia sembra ancora arrancare. I motivi? Proviamo ad analizzarli in questo approfondimento.

Dopo i vari lockdown, la gente vuole viaggiare

Lo abbiamo detto. Sembra, usare il condizionale in casi come questi è fondamentale, che il periodo buio sia ormai alle spalle e, quindi, che le prenotazioni tornano a crescere.

Del resto, Milano ha sempre offerto tanto sotto diversi punti di vista e chi voleva visitarla, ovviamente, non è che ha perso questo desiderio. Si va dalla via dello shopping per fare il proprio dono di ringraziamento a qualcuno che ci ha aiutato, oppure per comprare qualche vestito che ci piace al godersi la Milano da bere.

C’è, nell’aria, un vero e proprio fermento in tal senso perché dopo mesi di lockdown più o meno duri, i turisti si stanno cominciano a vedere rispetto a qualche mese fa. Certo, non sono quelle scene di folla a cui ci aveva abituato Milano nei periodi caldi e nemmeno quelle migliaia di persone che ogni giorno affollavano la Galleria Vittorio Emanuele II.

Però, qualcosa si intravede ed è da qui che bisogna ripartire. A questo, però, fa da contraltare un problema che sta nascendo in questi mesi: lo smart working.

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Lo smart working frena la ripresa

Attenzione: non vogliamo certamente dire che lo smart working è un qualcosa di negativo a priori. O, comunque, lo vogliamo condannare. Tutt’altro. Stiamo semplicemente analizzando la situazione e se da un lato ha portato dei vantaggi dall’altro sicuramente c’è anche il rovescio della medaglia. Come in tutte le cose.

Lo smart working ha di fatto impoverito bar e ristoranti che a pranzo non hanno più i lavoratori che si concedevano delle pause. Ma non di rado è possibile vedere scene di locali che a pranzo sono praticamente vuoti proprio perché le persone, lavorando da casa, non consumano più fuori.

Inoltre, c’è da dire che le persone sono più restii a stare in gruppo, soprattutto durante i pasti dove il distanziamento, per ovvi motivi, non c’è e dove la mascherina non si indossa.

Un nuovo modo di viaggiare

Il fatto che, però, Milano, così come tutte le città d’Italia, sia più povera di turisti ha fatto sì che tutte quelle persone che viaggiavano già in maniera ‘diversa’ lo continuino a fare anche in un modo più incessante.

Anche Milano, quindi, si è dovuta adeguare a tutto questo e, come fa spesso, è stata al passo con i tempi senza snaturarsi. Quindi, ha proseguito nella sua ricerca di rendere ‘verde’ diverse aree rendendole perfino attrattive (come il quartiere Isola) rispettando tutte le norme relative al covid.

Una nuova visione di città, quindi, partendo da quanto di buono si stava facendo prima della pandemia.