Continuano a mancare gli insegnanti a Milano

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Milano News – La carenza cronica di organico scolastico in Italia ormai da anni sembra caratterizzare le aspettative di genitori e studenti, ma al momento nelle scuole della Lombardia i livelli sono da allarme, perché risulta essere venuta meno la presenza di quasi 5 mila supplenti.

Covid, contingenze e problemi conici sempre più pesanti hanno anche quest’anno lasciato il segno sull’avvio dei lavori nelle scuole, lasciando scoperta in particolare la fascia più debole degli alunni, quelli che richiedono il sostegno,

Crisi cronica di insegnanti che si sta acutizzando

L’ultima rilevazione è un po’ datata, perché risale al 30 settembre, ma dalla denuncia della FLC e CGIL regionale ci sarebbe di mezzo anche un problema con il nuovo applicativo del Ministero, che ha causato uno stallo a causa di un algoritmo non ancora ottimizzato.

Resta però il fatto che le scuole sono entrate in emergenza. Ad essere particolarmente gravi sono i settori più critici e quelli più specifici, in particolare per le scuole primarie, perché una tra le categorie in cui si riscontra una maggiore densità di assenze è quella degli insegnanti di supporto, che a quanto pare sono diventati una merce molto rara.

Colpisce anche il fatto che negli ultimi anni sono sempre più richiesti e diffusi nell’organico. Anche però il docente non specializzato sembra essere diventato in questo periodo a cavallo tra la pandemia e il ritorno alla normalità molto più difficile da trovare di prima, quando invece risultava esserci una quantità enormemente eccessiva di candidati.

Attualmente il problema è all’opposto di prima, con il bisogno di creare nuovi posti di lavoro anche in Regioni più virtuose come quelle del Nord in particolare Lombardia. Al momento i numeri sono questi: le supplenze vacanti sono 5.108 di cui ben 3.227 sono relative al sostegno, mettendo in evidenza un problema che potrebbe diventare davvero critico nel giro di poche settimane, in particolare perché si tratta di enormi carenze proprio per la città di Milano.

Il capoluogo assorbe da un lato le maggiori criticità per via del fatto che tra centro storico e hinterland la popolazione è enorme e che richiede interventi sempre più specifici da parte di un personale con formazione avanzata e capacità all’altezza della sfida. A fianco di questo problema ci sono anche le graduatorie che risultano già essere esaurite.

Ci sono infatti molti problemi alla radice, non soltanto quelli correlati con la pandemia e le difficoltà sociali che si sono venute a creare negli ultimi anni, perché il sistema dell’insegnamento è stato messo a dura prova. Ci sono da un lato dagli stipendi, bassissimi rispetto alla media europea, dall’altro il livello di complessità richiesto dalla formazione per diventare insegnanti e a maggior ragione di sostegno.

Pochi concorsi per la scuola

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A pesare sulla situazione ci sono poi i concorsi che funzionano a singhiozzo e che non riescono a offrire una prospettiva chiara ed affidabile per chi ha intenzione di scegliere questa professione.

Secondo il sindacato la necessità è quella di concorsi con bandi periodici per avere un turnover accettabile e attendibile ed è fondamentale incrementare i posti disponibili per i percorsi di formazione per il sostegno, rendendo il ruolo appetibile per il pubblico dei nuovi insegnanti e docenti.

Si deve intervenire a livello legislativo, garantendo a chi sceglie di seguire un percorso così lungo e difficile di farlo con la certezza di poter accedere poi alla professione in tempi accettabilmente brevi e se possibile passare dalla supplenza al ruolo.

Al momento la situazione sembra ancora controllabile, ma si vedono già i primi segni di rottura all’interno di molti istituti scolastici che sono situati nelle zone più difficili del Capoluogo Lombardo e della Regione, in generale con il rischio che poi ci siano impennate di assenteismo legati al Green pass e altre problematiche, più o meno prevedibili, che potrebbero mettere davvero a severo repentaglio il proseguimento dell’anno scolastico.

Problema scuola da risolvere rapidamente su tutta la Lombardia

La cronica e acuta mancanza di organico, sia come supplenze che come ruolo, in alcuni casi, pesa in particolare su tutti i bambini e i ragazzi che hanno bisogno di essere seguiti con un’attenzione particolare da personale con il giusto grado di formazione, ma soprattutto con la motivazione necessaria per prendersi carico di soggetti difficili e molto spesso provenienti da situazioni che richiedono un grado di professionalità e di capacità di risposta notevole.

La regione e i provveditorati stanno facendo quanto in loro potere per riuscire ad accaparrarsi nuovi insegnanti, anche provenienti da altre Regioni, ma la strada burocratica è complicata da gestire e ogni giorno significa esporre a traumi sempre in pesanti bambini che invece avrebbero strettamente bisogno di essere tutelati in un ambiente stabile e sicuro come in teoria ci si aspetterebbe dalla scuola.

Negli ultimi anni la situazione sembra essere diventata progressivamente sempre più difficile da tenere sotto controllo da parte delle infrastrutture e del Ministero, ma non è tollerabile che ogni autunno si ripresenti sempre lo stesso tipo di problemi e che la discrepanza fra richiesta e offerta sia sempre tale da mettere in crisi un andamento scolastico intero.