Comunali 2021 a Milano: analisi della squadra di Beppe Sala

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Notizie Milano – Si è tenuta il 18 maggio, all’ex collegio delle Stelline, la presentazione dei candidati della lista di Giuseppe Sala, che corre per la ricandidatura a sindaco di Milano alle elezioni amministrative che si terranno il prossimo ottobre. Il sindaco uscente di Milano ha annunciato che la lista si chiamerà Milano in Salute e le prime critiche non hanno tardato ad arrivare.

La proposta elettorale del primo cittadino uscente, che mira alla rielezione a Palazzo Marino, è rafforzata dalla presenza di medici e professionisti del settore sanitario. “Non è una lista acchiappavoti – informa Sala – Non ci sono nomi eclatanti, ma competenze in un settore che durante questo ultimo anno e mezzo si è rivelato cruciale per la vita di tutti i cittadini. Per questo ho scelto di dare spazio a personalità di quel mondo, non solo sanitari, ma anche persone come Francesca Ulivi, che portano con sé un bagaglio importante legato alla propria personale lotta contro la malattia”.

La lista “Milano in Salute” che sostiene Sala

La nuova lista civica – che si aggiunge alle altre cinque liste ufficiali con PD, la sua civica Beppe Sala Sindaco, la sinistra di Milano Unita, Europa Verde e Volt, ma si vocifera che potrebbero arrivare a sette o otto -, sarà impreziosita da persone che, quotidianamente, lavorano o sono in contatto con il mondo della sanità, esponenti in materia competenti e informati. Marco Fumagalli, medico e consigliere comunale di Alleanza civica per Milano, e la giornalista e manager televisiva Francesca Ulivi, portavoce dei malati cronici e direttrice generale della Fondazione Italiana Diabete, sono i capolista designati.

“Si tratta di una lista civica, una squadra, costituita da persone che vivono e conoscono il mondo della Sanità e che si affacciano alla politica per la prima volta, pronte ad ascoltare prima e ad agire poi”, commenta Sala.

La proposta che Milano in Salute porterà nel consiglio amministrativo mira a riportare la sanità sul territorio, fornendo ai cittadini punti di cura e assistenza diffusi in maniera capillare. I sindaci delle grandi città, inoltre, dovranno poter partecipare alle scelte strategiche della Regione in materia sanitaria. Alcuni obiettivi avranno priorità di raggiungimento: l’assistenza di vicinato, di prevenzione, il raccordo tra ospedali.

L’idea che sta alla base della nascita della lista Milano in Salute è quella di revisionare e riformare il sistema sanitario lombardo, necessità e priorità per il sindaco Sala: “Il sindaco è formalmente autorità sanitaria locale – ha dichiarato -, ma di fatto non ha poteri per rispondere in modo concreto alle richieste dei cittadini. È il momento di fare un passo avanti e fare una proposta”. E aggiunge: “Sono assolutamente convinto che a elaborare una proposta concreta e costruttiva su questo delicato ambito debba essere una lista di persone che conosca da vicino l’argomento e che partecipi alle elezioni comunali milanesi, così da impegnarsi anche politicamente alla sua realizzazione”.

Al centro delle politiche sociali, ambientali ed economiche ci sarà anche la salute poiché, durante la pandemia, è emerso come il sistema sanitario territoriale non fosse abbastanza strutturato e presente sul territorio, con grandi carenze sulla qualità delle cure fornite ai cittadini.

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Milano riparte dalla salute

Per la prima volta viene presentata una lista civica di supporto alle elezioni amministrative di Milano, dedicata interamente al tema della Salute. Durante la pandemia, infatti, i sindaci lombardi hanno espresso le loro difficoltà dovute alla gestione della pandemia a causa della mancanza di poteri loro attribuiti in campo sanitario; il sindaco rappresenta un ufficiale di salute pubblica, ma non ha poteri amministrativi e gestionali. “La salute è un tema centrale e noi vogliamo dare il nostro contributo. La lista parte dal paradosso che il sindaco dal Testo Unico degli Enti Locali (Tuel) è ritenuto formalmente responsabile della salute dei propri cittadini, ma di fatto non ha leve. Quindi nei tempi questa è rimasta un po’ una dichiarazione di principio ed è anche vero che può diventare anche una scusante per noi sindaci”. Con queste parole Sala ha spiegato il perché della scelta di una lista civica incentrata sulla salute, convinto che “il Comune di Milano debba e possa chiedere di avere delle leve che si sviluppano sul territorio: puntiamo alla rinascita delle Case della salute o dei consultori, puntiamo alla revisione del ruolo dei medici di base e ci facciamo accompagnare da persone sensibili, competenti e professionali”.

Tra i candidati della lista guidata da Fumagalli e Ulivi, ci sono anche psicologi, infermieri, assistenti socio-sanitari, biologi, nutrizionisti, una chirurga che lavora al centro grandi ustioni di Niguarda, dirigenti di ospedali, sociologi sanitari, volontari, farmacisti e rappresentanti di associazioni. “Non vogliamo fare una lista di grandi nomi acchiappa voti: l’impostazione non è quella di trovare il nome eclatante del virologo, ma abbiamo cercato contributi da persone che questo mondo lo conoscono e lo vivono ogni giorno”.

Il centrodestra, intanto, non ha ancora un nome. Il candidato Gabriele Albertini, promosso da Matteo Salvini, si è definitivamente chiamato fuori dai giochi annunciandolo, lo scorso 6 maggio, con una lettera al quotidiano Libero. L’eurodeputato di Forza Italia Antonio Tajani coglie la palla al balzo e ripropone il loro preferito, Maurizio Lupi, convinto che possa “allargare ad altri mondi i confini del centrodestra”.