Biennio d’arte a Milano: in programma grandi mostre fino al 2024

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Milano Notizie – Due anni all’insegna della cultura attendono Milano per restituire fascino all’arte. Un biennio ricco di eventi culturali nelle location più di ispirazione della città, prima su tutte Palazzo Reale: sarà questo edificio realizzato nel decimo secolo ad essere il cuore pulsante della cultura e dell’arte.

Seguono altri poli espositivi, tra cui il Castello Sforzesco, la Galleria di Arte Moderna, il Museo Delle Culture, Palazzo Morando e i Musei Civici. In programma più di 60 mostre dedicate a fotografi, pittori e scultori del passato e contemporanei.
2022-2023: l’arte da Toscani a Andy Warhol

Apre la stagione artistica
a Palazzo Reale la mostra fotografica in onore agli ottant’anni di Oliviero Toscani: a cura di Nicolas Ballario, la mostra si chiamerà Oliviero Toscani 80, si terrà tra giugno e settembre 2022 e racconterà attraverso 150 scatti, la carriera lavorativa e artistica di questo personaggio che con le sue fotografie ha scosso gli animi dei benpensanti, portando a galla tematiche anche di un certo spessore, facendo rifflettere tra sarcasmo e realtà.

Un susseguirsi di arte fotografica, sempre a Palazzo Reale: in programma una mostra dedicata a Richard Avedon, famoso ritrattista e fotografo, capace di trasmettere alle sue opere movimento, diventando uno degliartisti più anticonformisti degli anni cinquanta.
In contemporanea la mostra in onore a Max Ernst, padre del surrealismo psicoanalitico: più di duecento opere, tra cui numerosi inediti, per conoscere a fondo la simbologia di uno dei più grandi realizzatori della tecnica del collage e del frottage.

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Biennio d’arte a Milano

Nel 2022 non solamente Palazzo Reale ospita mostre di alta risonanza: alla Galleria di Arte Moderna ci sarà una permanente di Pompeo Marchesi, scultore neoclassico della Lombardia del 1800 e una mostra di Toulouse- Lautrec, uno tra i pittori più significativi dell’Ottocento.

Alla Fabbrica del Vapore largo spazio alla modernità, con uno sguardo sul mondo dei fumetti: aprirà i battenti una mostra sul più eclettico artista della pop-art americana, Andy Warhol, ed in contemporanea quella che vedrà protagonista il celebre fumettista contemporaneo Michele Rech, al secolo Zerocalcare.

Concluderà il 2022-2023 la mostra fotografica dedicata a Sebastião Salgado, artista in grado di mettere su pellicola immagini forti e di come l’economia dei paesi in via di sviluppo abbiano effetti devastanti sulle persone.
2023-2024: da Goya a Munch

Il palinsesto artistico del 2023-2024 non è certo da meno dell’anno precedente
: sempre a Palazzo Reale, la mostra del pittore e scrittore Ruggero Savinio, premio Guggenheim nel 1986, nonché nipote di Giorgio de Chirico.

Di rilevante importanza anche il tributo a Giorgio Morandi, non solo famoso per le sue nature morte, ma anche pr essere uno dei migliori incisori mondiali del Novecento.
Seguiranno, in contemporanea, le mostre del fotografo Helmut Newton, famoso per le sue provocazioni, introducendo nei suoi scatti di moda elementi di sado-masochismo, voyeurismo e omosessualità, e di Gabriele Basilico, uno dei fotografi di paesaggi urbani più famosi della storia, che attraverso i suoi scatti, documenta la trasformazione di uno spazio urbano, catturandone il lato sociale.
Nella location di Palazzo Reale anche la mostra con le opere di Bill Viola, il più grande artista della videoarte, che trasmette emozioni attraverso riproduzioni di immagini in movimento.

Concludono la biennale due mostre su artisti il cui nome altisonante non necessita di ulteriori spiegazioni: Francisco Goya e Edward Munch.

Alla Galleria d’Arte Moderna, di particolare rilevanza la mostra dedicata a Joseph Beuys, artista atipico di arte contemporanea, creando sinergia tra vita e arte. A più di cento anni dalla sua nascita, ha sempre trattato argomenti che al giorno d’oggi rientrano nella quotidianitàtra cui la battaglia ecologica e l’impegno sociale.

Al Padiglione di Arte Contemporanea, il 2023 è all’insegna di Yuri Ancarani che, sull’onda di Bill Viola, si fa riconoscere nella videoarte. Mentre Viola incentra le sue opere sull’essere umano, Yuri Ancarani, regista ravennate, ha un taglio più documentaristico.