Troppa aria inquinata a Milano: stop al diesel

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Non ci sono buone notizie per l’aria che si respira a Milano. Dall’inizio dell’anno si sono registrate molte giornate di polveri sottili sopra il limite massimo permesso.
La situazione, purtroppo, non è una novità e da molte parti si sono avanzate richieste di intervento strutturale che sono state varate dal consiglio comunale. Da anni si è avvezzi ai limiti delle aree più interne in cui alcune tipologie di auto non possono circolare e altre lo possono fare dietro il pagamento di un ticket. Tutte queste misure hanno permesso solamente di rallentare l’aumento dell’inquinamento.

Le norme europee in materia inquinamento

La direttiva comunitaria richiede che la media giornaliera di polveri sottili rimanga entro i 50 μg/mc. La richiesta riguarda il parametro PM10, il materiale particolato con diametro non superiore ai 10μm. La loro piccolezza e leggerezza sono il motivo per cui permangono a lungo nell’aria e possono essere trasportate molto lontano. Allo stesso tempo, le stesse caratteristiche permettono loro di passare e infiltrarsi nei polmoni, creando problemi seri alla salute.

La normativa europea ha stabilito che, per considerare la situazione grave, la media annuale di queste particelle non deve essere superiore a 40 μg/mc, mentre il limite giornaliero sopracitato di 50 μg/mc può essere superato per un massimo di 35 giorni all’anno. Una riflessione merita la posizione dell’OMS, secondo la quale il numero massimo di giorni durante i quali è possibile superare questo limite non è di 35 ma di soli 3.

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Le conseguenze dell’esaurimento dei giorni bonus

Esaurire i giorni possibili per il superamento dei limiti di PM10 stabiliti è un campanello d’allarme che ha fatto accelerare il dibattito già in corso per il piano a lungo termine che era in discussione in Consiglio Comunale. Nell’immediato, dal punto di vista legale, non ci sono conseguenze. Il blocco di alcuni tipi di veicoli avviene quando il superamento della stessa soglia avviene per 4 o per 10 giorni consecutivi.

Per conoscere lo stato delle misure eventualmente in corso si può far riferimento all’apposita pagina del sito della Regione Lombardia. In caso questo avvenga, ci sono delle regole da rispettare che riguardano sia le automobili che il riscaldamento, oltre ad altri comportamenti da tenere volti al risparmio energetico.

La responsabilità principale per l’accumulo delle polveri sottili è delle automobili un po’ più datate che sono state costruite con minore attenzione al loro potere inquinante. Molto discusse sono le macchine diesel Euro 5 che al momento possono circolare, ma che si ritengono poco rispettose dell’ambiente.

Il piano del Consiglio Comunale di Milano contro l’inquinamento

Le decisioni prese dal consiglio milanese sono dettate da un piano ambizioso che prevede di far diventare solo pedonale la parte più centrale della città entro il 2030 ed estendere la pedonalizzazione a quasi tutta Milano entro il 2050. Per la precisione, si intende far transitare solo automobili che non appartengono a privati e che corrispondono a determinati requisiti. Questo si potrà tradurre in un car sharing con auto elettriche, servizi di trasporto pubblico potenziati e magari anche un’evoluzione del servizio taxi.

Le prime misure entreranno in vigore a ottobre 2022, mese in cui si comincerà a limitare la circolazione per i motori diesel Euro 5. Sarà estesa a questa classe di veicoli la scatola nera con la quale si misurano gli spostamenti all’interno dell’area vietata, poiché questi mezzi avranno a disposizione un certo numero di chilometri senza subire sanzioni.

Questa decisione, che rappresenta indubbiamente un passo avanti, non è stata recepita con soddisfazione dalle parti che chiedevano interventi più incisivi per migliorare da subito la respirabilità dell’aria sotto il cielo meneghino.

Le richieste degli ambientalisti sono condivisibili e intendono salvaguardare la salute degli individui e sicuramente sono pienamente comprese dall’organo decisionale del comune. Quest’ultimo, però, deve anche tenere in considerazione il momento delicato dal punto di vista economico e, probabilmente, per questo va con i piedi di piombo e cerca di lasciare ancora qualche mese di tempo a chi deve adeguare il proprio mezzo.

L’aderenza dei veicoli alle necessità ambientali dovrà accompagnarsi ad una trasformazione dei comportamenti personali in ogni settore della propria esistenza, anche in assenza di specifici obblighi normativi.