News Milano – Le 5 chiese da non perdere durante una visita a Milano
Basilica di Sant’Ambrogio
Una delle chiese più antiche della città, fu costruita proprio per volere del Vescovo Ambrogio alla fine del quarto secolo ed è tutt’oggi un testimonianza dello stile architettonico Paleocristiano. Ciò che la contraddistingue è la veduta frontale, con il grande quadri-portico che si apre davanti alla facciata a capanna e ai due campanili.
Le tre navate della chiesa, prive di transetto e che terminano con un grande abside circolare, raccontano con il loro stile la storia architettonica dell’edificio, con opere d’arte relative al periodo Paleocristiano, Alto Medioevale e, infine, Rinascimentale. Di particolare pregio ed interesse artistico sono l’altare d’oro di Sant’Ambrogio, il mosaico absidale ed il grande pulpito in marmo.
Poco fuori dal quadri-portico è poi presente la Colonna del Diavolo, una colonna di epoca romanica attorno alla quale si è creata una leggenda secondo cui il diavolo, lottando contro Ambrogio, nel tentativo di infilzare il Santo rimase bloccato con le corna nella colonna, causando i due buchi che la caratterizzano.
Il Duomo di Milano
Altro simbolo della città e principale esempio di stile gotico italiano, il Duomo di Milano è sempre una delle principali destinazioni turistiche.
L’edificio è interamente realizzato in marmo bianco, distinguendosi dal classico stile milanese che predilige la pietra rossiccia, come evidente nella chiesa di Sant’Ambrogio.
I lavori di progettazione e costruzione iniziarono già nel 1387, con la fondazione della Veneranda Fabbrica del Duomo, ma soltanto nei primi anni dell’Ottocento venne completata la facciata, portando il Duomo ad assumere le sembianze che oggi lo caratterizzano.
Questo lungo periodo di lavori, progetti e costruzioni ha fatto sì che al suo interno siano presenti esempi di maestranze appartenenti a periodi storici molto differenti, tanto che è ormai difficile risalire alla paternità del progetto.
L’interno è caratterizzato da grandi navate illuminate dalle vetrate istoriate della Chiesa, che le animano con giochi di luci ed ombre. Contiene il più grande organo d’Italia ed un’innumerevole serie di opere d’arte commissionate ai più abili artigiani e artisti del Medioevo e del Rinascimento.
Basilica di San Carlo al Corso
Grande esempio dello stile Neoclassico italiano, la Basilica di San Carlo al Corso richiama nelle sue fattezze e nella struttura il Pantheon romano.
Una grande cupola circolare ha un diametro di 32,2 ed è decorata da finestre, nicchie e semi-colonne lungo tutto il suo perimetro.
Il colonnato anteriore è costituito da 36 enormi colonne in stile corinzio, sormontate al centro da un grande frontone triangolare non decorato.
Al suo interno la cupola è ricoperta da cassettoni esagonali lungo tutta la superficie ed il tamburo su sui essa poggia caratterizza l’unico spazio interno, arricchito da cappelle e colonne. Questa Basilica (in realtà una Basilica Minore) prese il posto della Chiesa medioevale di Santa Maria dei Servi, sede dell’ordine dei Serviti, ed è tutt’ora ufficiata da quest’ordine.
San Bernardino delle Ossa
Questa Chiesa non è in questa lista perché esempio di uno stile architettonico particolare e monolitico, ma per una caratteristica che la rende tanto intrigante quanto inquietante: l’Ossario.
Al suo interno è infatti presente un’intera cappella dalle pareti decorate con ossa umane. Una bellissima volta affrescata sovrasta le pareti interne di questo edificio, completamente decorate con teschi ed ossa umane riesumate nella seconda metà del Seicento da un vicino cimitero. Sono state avanzate ipotesi secondo cui queste ossa appartenessero a martiri cristiani, ma in realtà pare che questi fossero in origine pazienti deceduti del vicino Ospedale del Brolo, carcerati, condannati a morte, canonici e membri di alcune famiglie aristocratiche.
Per quanto possa apparire inquietante, l’Ossario è un pezzo d’arte riconosciuto a livello mondiale, tanto che nel 1738 Giovanni V, re del Portogallo, decise di replicarla in una chiesa vicino Lisbona.
Basilica di Santa Maria della Passione
La sua costruzione è durata per ben tre secoli, iniziando verso la fine del Quattrocento. Il suo stile è quello di una Chiesa rinascimentale, grandiosa e austera.
Le tre navate della Basilica sono sormontate da una grande cupola, rivestita esternamente da un tamburo ottagonale decorato con finestre, nicchie e semi-colonne distribuite su due ordini, in stile ionico e tuscanico.
All’interno dell’edificio troviamo un susseguirsi di opere d’arte realizzate da più famosi artisti, artigiani e pittori del tempo, che hanno fregiato le pareti con capolavori arrivati quasi completamente intatti fino ai giorni nostri.