Riaprono le palestre a Milano, ma molte non hanno resistito alla crisi

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Notizie Milano – Le palestre non reggono la crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. L’allarme da parte dei proprietari: “con queste regole troppo dure non si va da nessuna parte”.
I contagi di Coronavirus diminuiscono con il passare dei giorni e questo favorisce la decisione da parte del comitato tecnico scientifico di riaprire gradualmente le attività commerciali e le palestre: purtroppo non tutte, una su tre rinuncia alla riapertura.

A Milano la situazione non è rosea per i proprietari di palestre che si son visti chiudere la propria attività dall’oggi al domani a causa di una situazione estrema dovuta al diffondersi rapidamente del virus. Dopo mesi di chiusure si è arrivati allo stremo, guadagni inesistenti e costi di gestione mai sospesi. Come si può riaprire nello stesso modo in cui si è arrivati a chiudere, ossia da un momento all’altro? È una situazione complicata dove da una parte si vuol ritornare alla normalità e ritornare ad incassare, ma dall’altra i costi che la società deve affrontare sono maggiori rispetto ai precedenti: oltre le spese ordinarie si aggiungono quelle per garantire in sicurezza lo svolgimento delle attività in palestra.

Le palestre a forte rischio chiusura

Si riapre ma con regole rigide: mascherine, registro delle presenze da conservare per due settimane, ingressi e uscite scaglionate e separate, docce vietate, gel e distanziamento. È impensabile dover riaprire a queste condizioni, specialmente se si pensa che la stagione in arrivo non aiuta a causa dell’intenso caldo. Adeguarsi a questo nuovo stile di vita e di gestione aziendale non è semplice, come non lo è anche controllare ogni singola persona che si esercita in palestra: vorrebbe dire stare dietro a ogni tesserato e rendere l’esperienza di allenamento tutt’altro che rilassante.

Inoltre, la notizia che è pervenuta negli ultimi giorni riguardo l’apertura anticipata di una settimana e prevista per lunedì, può sembrare positiva per chi desidera mettersi in forma per l’estate ma non è proprio così: i mesi giusti per iniziare a lavorare sono quelli del primo trimestre dell’anno. Solitamente a Maggio si dovrebbero raccogliere i risultati e vedere già silhouette scolpite e non persone non in forma che vorrebbero ottenere il corpo perfetto in poche settimane. In questo modo i potenziali tesserati potrebbero rinunciare a iscriversi e questo comporterebbe un’ulteriore aggravamento della situazione che non incrementerebbe i ricavi ma soltanto l’aumento dei costi; per questo motivo le palestre che potrebbero chiudere sono tante.

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Crisi che va avanti da mesi e riaperture non tempestive

La probabile non riapertura delle palestre è una triste realtà che tocca molti proprietari: in base ad alcune statistiche, il 30% delle palestre non potrà riaprire. Le chiusure dei mesi passati purtroppo hanno aggravato la situazione già non rosea dell’anno scorso. Le prime serrate risalgono a Marzo 2020, quando le palestre chiudevano per la prima volta per poi riaprire a Maggio e poi richiudere le serrande a Ottobre, un continuo barcollare nel buio senza nessuna certezza.

Per i titolari di palestre riaprire ora, a distanza di un anno dalla prima timida apertura, è assurdo e non conveniente anche perché la situazione non è la stessa dell’anno scorso, ma peggiore. Il tempo trascorso con le serrande abbassate ha portato più problemi che soluzioni e ha fatto sì che si accumulassero parecchie difficoltà economiche. Pensare che un atleta o tesserato vada in palestra con il caldo afoso e che dopo essersi allenato non possa farsi una doccia è impensabile.

Protocolli severi e atleti scoraggiati

Sebbene la palestra sia un luogo dove difficilmente son stati riscontrati contagi da Covid-19, i protocolli parlano chiaro: registro delle presenze da tenere per almeno due settimane, mascherina perennemente indossata tranne durante l’esercizio, distanza di due metri interpersonale all’interno della palestra e nei percorsi separati di uscita/entrata della struttura nei quali si dovrà entrare/uscire anche scaglionati.

In questo periodo di chiusure chi è abituato a praticare sport oppure a tenersi in forma ha trovato soluzione alternative alla palestra, come correre all’aperto (in giardino o nei parchi) e seguire lezioni di fitness online o davanti alla tv. È strano ora pensare di dover tornare a un modello come l’attività in palestra, dopo che si è scoperto un modello innovativo per tenersi in forma. L’attività fisica non è soltanto uno svago, ma è anche essenziale per il benessere psico-fisico e ogni tanto è necessaria per la riabilitazione di chi ha avuto traumi fisici. Chiudere un settore importante come quello delle palestre non è stata una buona scelta, viste le conseguenze che oggi pagano i proprietari: costi aumentati e atleti che non vogliono tornare nei centri fitness.