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Il marchio A|X Armani Exchange di Giorgio Armani è sbarcato per la prima volta in Italia materializzandosi in un magnifico store in Corso Vittorio Emanuele II a Milano. Correva l’anno 1991 e la linea di moda, presentata recentemente a Milano da re Giorgio, esordì a New York con un successo a dir poco stratosferico. Oggi, troneggia sotto la Madonnina in un palazzo d’epoca, frutto dell’ingegno dell’architetto Gio Ponti, che fa da splendida cornice all’ultimo grido della moda Armani.
Il magnifico store di Milano è solo il primo nei progetti dello stilista che il mondo invidia all’Italia. Nuovi store, con la medesima mission, vedranno la luce nelle capitali Amsterdam, Londra e Berlino.
Lo store Armani a Milano
A due passi da piazza San Babila, è stato progettato da un team di architetti che ne hanno decretato la linea essenziale ma di grande impatto visivo. Sulla facciata, a caratteri cubitali, le lettere A e X sovrastano tre immense vetrine allestite. Il negozio occupa un’area di 480 mq su due livelli ed è caratterizzato da un’ambientazione fluida ed essenziale che regala sensazione di solennità e benessere.
La luce, negli spazi interni, è data da un sistema di illuminazione con tecnologia Led, ed è filtrata attraverso listelli in rovere che rivestono le pareti a tutta altezza, conferendo un’atmosfera rilassante e densa di fascino. Il pavimento è una creazione ad effetto pietra, gli ascensori e le scale sono rivestiti in vetro trasparente e il soffitto è realizzato con gli impianti a vista. I materiali utilizzati, per restaurare gli interni adibiti per lo store, sono tutti naturali e a impatto zero sull’ambiente: basti pensare che il legno e i rivestimenti provengono da foreste certificate FSC (Forest Stewardship Council).
Il personale assunto nello store proviene da un’accurata selezione pubblica, presentata con lo slogan I need you, indetta in quel di Milano.
La linea A|X
La linea – così come ha rivelato Armani – è frutto di un’ispirazione pervenuta dalla realtà della strada e si propone di essere accessibile a tutti, a prezzi non esorbitanti. L’intento che sta alla base delle sue nuove creazioni è quello di raccontare la vita quotidiana delle grandi metropoli come Londra e Tokyo. Il tutto nato dal concetto futurista di città che sale, che ha caratterizzato la linea lanciata nel 1991 a New York, con l’obiettivo di vestire i più giovani secondo criteri street e genderless.
Armani e Milano
Lo stilista ha più volte affermato che, pur essendo cittadino del mondo, ha uno speciale rapporto con il capoluogo meneghino. L’apertura del nuovo store, proprio nella città che ritiene sia “il suo centro vitale”, è il segno del compimento di un passo importante nella storia del famoso marchio. È un evento che parla di voglia di tornare alla vita normale, un importante segnale di ripartenza dopo lo stop imposto dalla diffusione del Covid-19.
La decisione di aprire in un’arteria principale di Milano, come quella di Corso Vittorio Emanuele II, non è casuale: è frutto del preciso intento di richiamare un pubblico eterogeneo, senza età, provenienza e inclinazioni. E qui si ritrova il concetto di atemporalità tanto amato dallo stilista, a testimonianza del desiderio di aprire un dialogo con la gente, a cui afferma di tenere oggi più che mai.