Il PNRR per una Milano più verde

Milano-verde

News Milano – Il gruppo Cap gestore del servizio idrico della città metropolitana di Milano ha partecipato al bando del PNRR, ossia del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, ottenendo l’ammissione al finanziamento dal Ministero dell’Interno, pari a 50.194.050€.

Occorre ricordare che l’articolo 21 del Dl 152/2021 assegna alle città metropolitane, in attuazione della linea progettuale “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2” del Pnrr, risorse per quasi 2 miliardi e mezzo finalizzate a:

  • favorire una migliore inclusione sociale riducendo l’emarginazione e le situazioni di degrado sociale;
  • promuovere la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche;
  • sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti e al consumo energetico.

I soldi ottenuti dalla Cap Holding consentiranno di intervenire con 90 progetti su 32 paesi dell’hinterland milanese, ed in particolare su: Arluno, Assago, Baranzate, Bollate, Bresso, Buscate, Canegrate, Cesano Boscone, Cesate, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Cornaredo, Corsico, Garbagnate Milanese, Legnano, Marcallo Con Casone, Melegnano, Opera, Paderno Dugnano, Pieve Emanuele, Rho, Rosate, San Giorgio Su Legnano, San Giuliano Milanese, San Vittore Olona, Sedriano, Segrate, Sesto San Giovanni, Solaro, Trezzano Sul Naviglio, Turbigo.

Il progetto Sponge Cities

Ma in cosa consisteranno questi interventi? La città diventerà una “città spugna”, ossia si utilizzerà una pianificazione urbanistica basata sulle “nature based solutions“, sull’utilizzazione di piante e elementi vegetali per assorbire acqua e inquinamento, e la sostituzione dell’asfalto con superfici permeabili per far filtrare l’acqua. Tutto questo finalizzato alla riduzione delle inondazioni, alla conservazione dell’acqua per i periodi di siccità e alla riduzione dell’inquinamento idrico.

L’obiettivo da raggiungere è quello di assorbire e immagazzinare l’acqua piovana invece di incanalarla e drenarla nelle fognature, con lo scopo di rendere più resiliente il territorio. In sintesi, queste le principali finalità:

  • favorire l’assorbimento dell’acqua piovana;
  • ridurre i danni economici e ambientali provocati dalle piogge intense;
  • riqualificare e rendere vivibili gli spazi, riducendo ove possibile l’utilizzo dell’asfalto e quindi delle isole di calore, dando sempre più spazio al verde e alla biodiversità.

PNRR-MilanoLe sponge cities sono già una realtà in nazioni come la Danimarca e la Cina, che si sono attivate dopo aver constatato che il 44% di tutti gli eventi catastrofici riguarda soprattutto le inondazioni e che, con l’aumento del riscaldamento globale, gli eventi catastrofici aumenteranno.

Anna Mars, professore ordinario dell’Università Iuav di Venezia, ha stilato un elenco di buone pratiche che possono risultare importanti per contrastare il fenomeno sempre più rilevante delle inondazioni:

  • la riduzione delle nuove edificazioni, che devono essere costruite solo quando è strettamente necessario;
  • la non impermealizzazione degli spazi aperti;
  • l’utilizzo dei tetti vegetali o con copertura vegetalizzata, utilizzando la terra o un altro tipo di substrato al posto delle tegole;
  • la de-impermealizzazione delle strutture dismesse;
  • la realizzazione di zone permeabili lungo le vie pedonali delle grandi città.

Il concetto della città spugna riprende l’idea dell’acqua piovana come risorsa e non più come una nemica da allontanare il più velocemente possibile dal luogo della precipitazione.

Partecipare alle opere finanziate dal Pnrr – spiega il presidente e amministratore delegato di gruppo Cap, Alessandro Russo – significa dare un contributo concreto per costruire il futuro del nostro Paese. Quello che intendiamo realizzare è un vasto programma di interventi di riqualificazione ambientale che coinvolge l’intero territorio su cui operiamo e che svilupperemo grazie alle competenze tecniche, giuridiche e gestionali che ci hanno permesso di ottenere questo importante finanziamento“.

Tra le varie soluzioni proposte, le opere di drenaggio urbano sostenibile utilizzate saranno: box alberati, bacini di detenzione, canali di drenaggio vegetati, ritenzione sotto superficie stradale, pavimentazioni drenanti, serbatoi di accumulo o cisterne, deimpermeabilizzazione delle superfici.