Milano-Bergamo: 0-1 – analisi della vivibilità

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News Milano – I chilometri che dividono Milano da Bergamo sono circa 50, eppure le differenze tra le due città, dal punto di vista della vivibilità, sono abissali.

Il paragone, in verità, potrebbe non essere considerato proponibile per tutta una serie di motivi. Troppa, ad esempio, la differenza di numero di abitanti (circa un milione e 300 mila per il capoluogo lombardo, contro i poco meno di 130 mila per il centro orobico).

E anche la misura dell’area geografica ricoperta da ciascuno dei due centri abitati è, ovviamente, diversa; la superficie di Milano misura ben 181,8 chilometri quadrati, contro i 40,16 di Bergamo.

Tuttavia, la distanza che separa fisicamente tra i due centri è talmente minima che fare il confronto tra le due realtà appare del tutto legittimo.

Governate da sindaci dello stesso orientamento politico (Giorgio Gori a Bergamo e Beppe Sala a Milano sono entrambi rappresentanti del Partito Democratico), le due città hanno, comunque, profili economici, pratici e culturali che si differenziano profondamente tra loro.

Da una parte si osserva una grande metropoli, con tutto quello che di bello e di brutto questo comporta; dall’altra, ci si trova di fronte a una città dalle dimensioni più ridotte, con un approccio alle problematiche quotidiane decisamente più semplice e immediato.

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Milano e Bergamo in ripresa post-pandemia

L’estate del 2022, cioè quella dell’anno che può essere considerato a tutti gli effetti il primo quasi “normale” dopo i disastri compiuti dal Covid, ha visto Milano di nuovo piena di turisti provenienti dall’estero. Oltre un milione di stranieri ha visitato il capoluogo lombardo, arrivando, persino, a far registrare il tutto esaurito nelle strutture ricettive cittadine e di quelle del circondario, soprattutto durante il Gran Premio di Formula 1 di Monza e il concertone di Jovanotti a Bresso.

Bisogna riconoscere che Milano ha retto bene quest’onda d’urto d’oltralpe ma, purtroppo, questo non le ha impedito di continuare ad essere una delle città italiane in cui il costo della vita è elevatissimo.
E poi qui tutti vivono seguendo ritmi di lavoro frenetici e intensissimi e sempre più spesso si sente dire che “o impari a correre, oppure, se sai solo camminare, è meglio che tu vada a farlo da qualche altra parte“.

Bergamo, di contro, sta vivendo una stagione positiva sotto molti aspetti, primo fra tutti quello rappresentato dalla consapevolezza di non essere più soltanto un’area con spiccate radici industriali, ma di avere attrattive turistiche di livello assoluto. La Città Alta, la Torre del Gombito e i Propilei di Porta Nuova, tanto per dirne alcune, sono ormai realtà turistiche di grande impatto, in grado di attirare un numero sempre maggiore di visitatori, dall’Italia e dall’estero.

La nuova linfa vitale di cui si parla dipende anche dall’aumentato traffico aereo dello scalo di Orio al Serio. Negli anni passati, gli uomini del mondo degli affari e i turisti che vi atterravano, si limitavano a transitarvi, per recarsi immediatamente a Milano.
Adesso si fermano in città, eleggendola a loro domicilio per il tempo che vogliono (o devono) trascorrere nella metropoli, spesso definendo Bergamo come “una città deliziosa“.

Questo accade perché il grado di vivibilità del comune orobico è molto competitivo: i prezzi sono molto più accessibili (il costo di un posto letto per studenti, ad esempio, è pari alla metà di quello di Milano) e la sostenibilità economica è uno degli obiettivi principali della sua amministrazione.

Non mancano i grandi eventi culturali, quelli che comportano impegni e oneri notevoli, ma che rappresentano un grosso motivo d’orgoglio per l’intera città.
Ne è un esempio la nomina, insieme a Brescia, di Capitale italiana della cultura 2023. L’importante titolo, e le manifestazioni connesse, avranno come obiettivo principale la ripartenza economica di entrambe le città, attraverso l’attivazione di pratiche imprenditoriali e culturali di altissimo livello.

Crescere insieme“, questa la meta, con interventi che interesseranno tre aree tematiche considerate prioritarie per la rinascita, dopo i danni causati del Covid: Arti, Patrimonio e Cultura.

Una bella sfida che Bergamo sarà in grado di vincere.