Materie prime ed energia: così la guerra in ucraina frena i cantieri milanesi

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News Milano – Il sindaco di Milano Beppe Sala ha lanciato un doppio allarme a causa della guerra scoppiata in Ucraina. Questo allarme riguarda la situazione economica che gira intorno ai cantieri già avviati e che stanno riscontrando delle problematiche notevoli.

Alla presentazione del Salone del Mobile, il Sindaco ha ribadito che se non ci sarà un tempestivo intervento da parte del governo italiano, il bilancio economico subirà dei duri colpi.
La soluzione più attuabile da parte del governo comprende un taglio dei servizi ma Sala non è per niente d’accordo con questo tipo di approccio: al contrario, preme perché il governo possa concedere più fondi per continuare i lavori già avviati e poterli portare a termine entro il tempo stabilito. Se il governo dovesse ignorare questa richiesta, sicuramente ci sarebbero delle gravi ripercussioni.

Che danni ha causato all’economia il conflitto in Ucraina

Parlando dei cantieri edili, il conflitto ha causato un innalzamento dei costi che erano stati pattuiti all’inizio. I costi si sono alzati per molteplici motivi, fra cui la carenza di materie prime che venivano importate dalle zone dove ora impervia la guerra, la mancanza di carburante e di conseguenza l’aumento del suo prezzo base e altri fattori che spingono gli imprenditori a comunicare che non sarà possibile completare i lavori rispettando le cifre precedentemente pattuite.

La presidentessa di Assimpredil Ance ha affermato che la situazione appare così grave che, nel giro di pochi mesi, potrebbero fermarsi molte industrie e comparti interni che riguardano il mondo delle costruzioni.

Il disagio dei materiali che scarseggiano e del costo triplicato di quelli disponibili, è imputabile all’impossibilità di far arrivare materiali edili e carburante dall’Ucraina e dalla Russia; i costi sono letteralmente esplosi e nessuno, nemmeno il governo, si aspettava di subire un danno così ingente.

Ad appesantire ancora di più la situazione, ci pensano gli effetti causati nei due anni precedenti dalla pandemia, che ancora pesano sull’economia del Paese, e per i quali c’è bisogno urgente di intervenire.

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A cosa è dovuta la perdita economica lombarda

Le conseguenze che ha avuto la pandemia da Covid-19 sono davvero evidenti sull’economia italiana, non solo per i settori privati ma anche per i settori pubblici.
Meno persone hanno utilizzato i mezzi pubblici e quindi l’azienda ATM ha riscontrato un forte calo sull’acquisto dei biglietti; meno persone si recavano fisicamente al lavoro e non utilizzavano il proprio mezzo, con la conseguente diminuzione delle entrare dovute alle multe. Per non parlare di quello che ha comportato la chiusura delle frontiere: senza turisti le casse dello stato non ricevevano la tassa di soggiorno.

Il sindaco Sala mostra molta preoccupazione per la situazione. Nonostante abbia incontrato più volte il ministro Franco e abbia esposto la problematica al Presidente del Consiglio, non ha ricevuto alcuna risposta. Il dubbio, dunque, resta: dove sono finiti e per cosa sono stati utilizzati i fondi ristori stanziati tra il 2020 e il 2021 di cui non c’è più traccia, nonostante pochi ne abbiano effettivamente beneficiato?