Dottorato di ricerca: cos’è, a cosa serve e come si consegue

Il dottorato di ricerca è indicato per chi desidera entrare nel mondo accademico come docente universitario o proseguire la sua carriera come ricercatore negli atenei, presso le aziende e nei centri di ricerca. È stato istituito con il DM 11 Novembre 1980 e rappresenta il più alto titolo d’istruzione in Italia. Per accedervi è necessario aver conseguito la laurea magistrale, la laurea vecchio ordinamento o la laurea specialistica e bisogna seguire un iter specifico per la candidatura alle varie proposte di dottorato provenienti dagli atenei.

Cos’è il dottorato di ricerca

Il dottorato di ricerca è un percorso di studio di tipo specialistico che consente di approfondire la ricerca nella materia oggetto del dottorato stesso. Ha una durata che va da un minimo di 3 anni a un massimo di 5 e in questo periodo il dottorando dovrà realizzare una tesi finale che racchiuda tutta la documentazione, le scoperte e le conclusioni che ha tratto dal periodo di studio e/o ricerca in laboratorio. Per svolgere questo lavoro il dottorando riceve anche un contributo mensile o annuale sotto forma di borse di studio, che vengono erogate dai singoli atenei e sovvenzionate anche dal MUR (Ministero dell’Università e Ricerca). Dall’attuale ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, per l’anno accademico 2023/24 sono state stanziate 19 mila borse di studio destinate agli ambiti del PNRR, come la transizione ecologica e digitale, il rinnovamento delle PA e la tutela del patrimonio culturale.


Quali sono le modalità di accesso

Per accedere al dottorato di ricerca bisogna partecipare e superare un concorso pubblico. Il bando per il dottorato di ricerca viene pubblicato dai singoli atenei sulla gazzetta ufficiale e sul sito dell’università e, tutti coloro che hanno una laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, possono partecipare alle selezioni inviando la domanda di ammissione e i documenti richiesti dall’università che ha bandito il concorso. Di solito si richiede il curriculum, i titoli validi per aumentare il punteggio di ammissione e il progetto di ricerca proposto. Ciascun ateneo è autonomo nella regolamentazione del concorso, anche se alcune cose sono simili in tutti i dottorati di ricerca.

Il concorso prevede per tutti ad esempio il superamento di una prova scritta, di un colloquio d’esame e di una prova per la conoscenza di una lingua straniera. Al termine del concorso viene stilata una graduatoria e assegnate le borse di studio ai candidati in base alla posizione raggiunta e al numero di agevolazioni disponibili. Si può frequentare il dottorato anche senza borsa di studio, versando la retta annuale prevista. Per partecipare a un dottorato presso l’Unicusano si consiglia di collegarsi al sito nel periodo tra aprile e luglio, durante il quale vengono pubblicati i bandi per partecipare ai dottorati dell’Ateneo. In alternativa si può consultare la gazzetta ufficiale a partire da metà giugno, periodo in cui solitamente escono la maggior parte dei bandi, perché entro settembre bisogna aver sostenuto le prove.

Come si consegue il dottorato di ricerca

Per ottenere il titolo di dottore di ricerca bisogna superare un esame finale, che prevede la discussione della tesi di dottorato, frutto degli anni di studio precedenti, davanti a una commissione giudicatrice convocata dal collegio dei docenti. Il dottorando, durante il percorso, è seguito da un tutor, che stabilisce per lui anche eventuali corsi da frequentare per approfondire le conoscenze nella materia in cui si vuole specializzare. Il percorso può inoltre prevedere periodi di formazione all’estero e stage presso altri enti, sempre con l’obiettivo di raggiungere gli scopi della ricerca. Il programma di studio è stabilito dagli organi accademici e ogni anno lo studente deve produrre una relazione scritta che riassume l’attività di ricerca svolta. Se l’esito viene giudicato positivo, si viene ammessi all’anno successivo.

A cosa serve il dottorato di ricerca

Il dottorato di ricerca è innanzitutto una soddisfazione personale, perché sancisce il più alto grado di istruzione raggiungibile. Permette inoltre di proseguire nella carriera accademica e quindi di partecipare ai concorsi per diventare docente universitario e apre le porte al mondo della ricerca sia in enti pubblici sia privati. Il dottorato è però un titolo che facilita anche l’ingresso nel mondo del lavoro oltre l’ambito accademico. Consente di avere un punteggio maggiore nei concorsi pubblici e quindi si hanno molte più possibilità nei concorsi nelle PA. Con il dottorato si può accedere inoltre a posizioni di rilievo sia nelle aziende che si occupano di ricerca e sviluppo sia in tutte le attività che richiedono un alto livello formativo per una specifica disciplina.