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Derby San Siro a 0-0: poche luci e tante ombre

News Milano

A San Siro va in scena uno dei derby più brutti degli ultimi anni. Uno scialbo 0-0 che rispecchia il momento delle due squadre. Il Milan spreca diverse occasioni, l’Inter non riesce a creare, e così le due milanesi si annullano a vicenda.

Il Milan indubbiamente ci ha provato di più. La creatività e il talento degli attaccanti sono indiscutibili, ma poi sotto porta manca quella precisione necessaria per poter ambire ai titoli.

L’Inter sembra aver esaurito la benzina. L’attacco non dispone più di quella ferocia che si era vista nella prima parte della stagione, il centrocampo è stanco e le alternative non rendono al livello dei titolari.

Le occasioni di gol del derby

La partita è stata frenata dalla tattica, spesso spezzettata e non c’è mai stata l’opportunità di creare ritmo per nessuna delle due squadre. I rossoneri ci hanno provato con Saelemaekers che ha avuto una ghiotta occasione, sprecata e respinta bene da Handanovic; ci ha provato anche Theo Hernandez, il francese grazie ad una delle sue sgaloppate è riuscito a tagliare il campo palla al piede, dopo aver concluso un triangolo con un compagno si è ritrovato al limite dell’area dove con il destro, che non è il suo piede, ha calciato fuori. Leao grazie alla tecnica è riuscito a lasciare andare il destro disegnando una traiettoria a giro, anche qui il portiere nerazzurro è stato reattivo ed è riuscito a sventare il tiro del portoghese.

Skriniar vs Giroud, era rigore?

Nel finale del primo tempo c’è stato un contatto molto discusso in area tra Skriniar e Giroud. Il difensore sloveno ha trattenuto e spinto l’attaccante francese in area. L’arbitro ha deciso di lasciar continuare ma il calcio di rigore si poteva tranquillamente assegnare vista l’intenzione di Skriniar che non guarda mai il pallone ma si concentra esclusivamente sul blocco del centravanti rossonero.

Il piccolo vantaggio del Milan

Nonostante lo 0-0 non premi nessuna delle due compagini va ricordato che il Milan ha a disposizione un piccolo vantaggio: non aver preso goal. La Coppa Italia quest’anno ha deciso di mantenere la regola che assegna il doppio del valore ad un goal segnato fuori casa in caso di parità; il diavolo se dovesse pareggiare il match di ritorno andando a segno (1-1,2-2,3-3 ecc…) si ritroverebbe in finale grazie a questa regola.

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Le individualità rossonere

Il Milan nonostante il risultato è quella che può ritenersi più soddisfatta. Ovviamente, deve migliorare il cinismo sotto porta ma la squadra segue le idee dell’allenatore e chi entra dalla panchina si esalta. Bisogna sottolineare le prestazioni individuali di Bennacer che ha gestito bene il traffico in mezzo al campo, di Florenzi che ha giocata una partita ordinata facendosi trovare pronto anche in fase di spinta, di Krunic che è stato fondamentale in marcatura su Brozovic annullando il potenziale del regista croato. Una menzione speciale anche per Kaloulu che è entrato a freddo per sostituire Romagnoli e nonostante sia stato costretto a giocare fuori ruolo (è un terzino) non ha mai sofferto la tecnica e la fisicità degli attaccanti nerazzurri.

Inter: c’è una buona notizia

L’Inter ha giocato male. La buona notizia è che c’è tempo per riprendersi visto che la semifinale di ritorno si giocherà il 20 aprile. In campionato venerdì c’è la Salernitana in casa, sulla carta un avversario facile (ma da non sottovalutare visto che proprio il Milan non è riuscito ad andare oltre il pareggio a Salerno) e soprattutto lo scontro diretto tra Napoli e Milan.

I problemi dei nerazzurri

Il principale problema della squadra di Inzaghi è in attacco. C’è un dato allarmante che preoccupa il tecnico nerazzurro: 403 minuti consecutivi senza andare a segno per l’Inter. Istintivamente la causa del problema potrebbe essere imputata agli attaccanti che sembrano aver perso quello smalto e quella “cattiveria” che aveva trascinato l’Inter in cima alla vetta della classifica; è evidente invece che il problema risieda nel collettivo. Inzaghi spesso ha deciso di puntare sugli stessi undici, probabilmente per creare quella chimica necessaria a cementare il gruppo, purtroppo però ora la stanchezza comincia a farsi sentire, in particolare in mezzo al campo. Il centrocampo interista per girare al massimo ha bisogno delle condizioni fisiche più ottimali; tanti scambi di posizioni e tante corse box to box per garantire l’adeguata copertura alla difesa e il giusto accompagnamento all’attacco richiedono un grandissimo dispendio di energie. Barella ieri è sembrato meno brillante del solito, l’energia negli “uno contro uno” non era la solita, ha perso parecchi duelli in mezzo al campo e spesso non è riuscito a recuperare grazie alla sua solita corsa. Chalanoglu ha fornito una prestazione opaca, incidendo poco o nulla. Il turco non è mai riuscito a prendersi la responsabilità per avviare l’azione in fase di costruzione e non aveva la solita abilità di muoversi tra le linee dei reparti rossoneri per poter riceve e rifinire verso gli attaccanti. Brozovic è stato fermato dalla mossa tattica di Pioli che ha posizionato Krunic in una strettissima marcatura che gli ha impedito di essere la solita fonte di creatività offensiva.

Perisic è stato forse il migliore dei suoi, ha chiuso bene dietro e ha accompagnato con la solita foga in fase di spinta sulla fascia. Risulta evidente però che anche per lui le riserve di benzina siano in esaurimento.

Inzaghi però ha ritrovato Correa e finalmente risulta a disposizione il neo acquisto Robin Gosens, due pedine che potrebbero essere fondamentali per centrare gli obiettivi stagionali del biscione.

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