Che fine ha fatto Schettino: comandate della costa concordia

Francesco Schettino Oggi

A dieci anni dal naufragio della nave Costa Concordia, il processo contro l’ex comandante Francesco Schettino si è concluso con la decisione della Corte di Cassazione di rigettare il suo ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di Genova di non concedere la revisione del processo. La Corte di Genova era competente in quanto Corte “gemella” di quella di Firenze, sede di merito del processo di secondo grado.

Nonostante la fine del processo, Schettino si trova attualmente in semilibertà e lavora durante il giorno archiviando dati sulla strage di Ustica.

Che fine ha fatto il comandante Schettino?

Il naufragio della nave Costa Concordia, avvenuto nel 2012 al largo dell’isola del Giglio, causò la morte di 32 persone, tra cui una bambina. L’ex comandante Francesco Schettino fu condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per il suo ruolo nel disastro. Dopo aver scontato una parte della sua pena, Schettino è stato messo in semilibertà grazie alla sua condotta esemplare nel carcere di Rebibbia.

Nonostante i suoi avvocati abbiano cercato di ottenere un nuovo processo, i loro sforzi sono stati vani e la Corte europea per i diritti umani ha respinto il ricorso di Schettino lo scorso luglio, dichiarandolo irricevibile. La condanna del comandante non ha violato i diritti e le libertà sanciti dalla Convenzione europea.

Comandate Schettino: le indagini fatte

Subito dopo il naufragio della nave Costa Concordia, il comandante Francesco Schettino venne arrestato ma poi scarcerato. L’inchiesta condotta dalla procura di Grosseto cercò di accertare i fatti, le responsabilità, le negligenze e le omissioni. Tuttavia, la versione fornita da Schettino non convinse i magistrati e venne smentita dalla scatola nera e dalle registrazioni delle conversazioni in plancia di comando. Addirittura i testimoni raccontarono una versione diversa.

Tra le accuse più infamanti mosse a Schettino c’era quella di aver abbandonato la nave, fuggendo sullo scoglio e mettendosi in salvo lasciando a bordo ancora molte vite da salvare.

Condanna al capitano Schettino

Il 11 febbraio 2015 la sentenza riguardante il comandante Schettino fu emessa e lo condannò a 16 anni e un mese di reclusione, meno di quanto richiesto dalla procura, che aveva chiesto 26 anni. La Corte d’Appello di Firenze confermò poi tale condanna. Nel maggio del 2017, la Corte di Cassazione emise la sentenza definitiva, confermando la condanna per omicidio colposo plurimo, naufragio colposo e abbandono della nave. Schettino sconta la sua pena nel carcere di Rebibbia a Roma, dove si è costituito immediatamente dopo la sentenza della Suprema Corte.

Sia Schettino che la compagnia di navigazione Costa Crociere sono stati condannati in solido a pagare risarcimenti ai parenti delle vittime, ai feriti e ai naufraghi, oltre che alle istituzioni. La Costa Crociere aveva già risarcito in precedenza 2.623 passeggeri e 906 membri dell’equipaggio per un totale di 85 milioni di euro.