Milano Notizie – Il mese di Giugno ha visto diventare realtà un accordo tra l’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) e l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria: l’accordo è pensato per avere una durata triennale ed è stato siglato dal presidente dell’OdG Cosimo Lorusso e da Roberto Chiara, direttore ADM per Toscana e Umbria.
L’accordo ADM – OdG
Quello che sta alla base dell’accordo tra Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da un lato e Ordine dei Giornalisti dall’altro, è il desiderio di un miglioramento reciproco: parlare di crescita e di formazione continua non ha senso se non si coinvolgono tutte quelle figure in qualche modo vicine al proprio ambito di intervento, e da cui si può imparare qualcosa. L’apprendimento continuo è obiettivo dichiarato dell’accordo, che vedrà realizzarsi, soprattutto nella regione Umbria, incontri in cui funzionari e giornalisti avranno modo di confrontarsi e crescere insieme.
Dietro queste parole, non si nasconde tuttavia soltanto il bisogno di una crescita professionale sentita dai protagonisti, siano essi funzionari o giornalisti, dei due enti coinvolti, ma anche e soprattutto la volontà di fare il bene del cittadino. Si pensi, ad esempio, a uno dei campi regolamentati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ossia quello legato a sale da gioco e casinò online: in virtù del Decreto Dignità, soltanto una corretta informazione legata in maniera esclusiva alle sale approvate dall’ex AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) può essere tollerata dallo Stato, nell’ottica di una promozione del solo gioco responsabile. Proprio in questo senso, soltanto le attività certificate ADM possono trovare spazio nel discorso giornalistico e pubblicitario, ma a patto che queste stesse attività ludiche non vengano promosse senza se e senza ma e incentivate: solo così si può informare il lettore e, allo stesso tempo, scongiurare il rischio di ludopatia e altri pericoli collegati per gli utenti abituali o occasionali di casinò e sale slot varie.
Fatto un esempio su un terreno tanto delicato quale quello del gioco, è chiara la necessità per funzionari ADM e giornalisti iscritti all’ordine di confrontarsi sui codici deontologici e sulle norme da seguire per un’informazione corretta e professionale, che non rischi di violare né i decreti esistenti, né di nuocere al destinatario. Il concetto di fondo è quello di mantenere al centro del discorso giornalistico la legalità, che può essere rafforzata soltanto tramite una profonda formazione di giornalisti e funzionari: queste due figure devono essere in grado di influenzarsi reciprocamente, se vogliono crescere nei rispettivi campi. Da qui, l’accordo, che vedrà l’Umbria primo fertile terreno di confronto, in cui l’ADM riuscirà a formare giornalisti in base ai propri obiettivi di legalità, e i giornalisti faranno chiarezza sulla lucidità del proprio codice deontologico e faranno leva sulle proprie competenze e conoscenze nel campo dell’informazione.
La necessità della formazione giornalistica
L’obiettivo, nelle parole di Roberto Chiara, direttore ADM in Umbria e Toscana, è un’informazione corretta e puntuale, a totale favore del cittadino. In questo senso, informare e, soprattutto, informare in maniera corretta diventano due armi essenziali per difendere il cittadino da tutti quei rischi che si legano a campagne di promozioni aggressive e fuorvianti, quali quelle che caratterizzano il gioco d’azzardo. La necessità di battere su questo punto è evidente, se si tiene conto che la licenza ADM che autorizza alcuni casinò a operare sul territorio fisico e digitale italiano, da sola non basta a tutelare al 100% gli utenti. Questi, infatti, devono essere coperti anche da una rete informativa corretta e precisa, che li metta in guardia sui pericoli principalmente collegati al gioco patologico, e permetta loro di indirizzarsi sulla strada del gioco responsabile.
Per questa ragione, l’ADM ha evidentemente maturato la necessità di un più profondo contatto con l’ordine dei giornalisti. Per i prossimi tre anni, l’accordo raggiunto con l’ordine dei giornalisti potrebbe portare a una responsabilizzazione di tutte le parti in causa, che tenga conto del punto essenziale per una corretta comunicazione nel campo del gambling: in breve, non è possibile sponsorizzare in maniera diretta o indiretta il gioco d’azzardo.